Fondazione "Barone Giuseppe Lucifero di S.Nicolò"

Cenni Storici

Albero genealogico

Tra le più antiche e prestigiose famiglie di Milazzo è da annoverare sicuramente quella dei Lucifero, signori di Armero, Malapezza e Zinga, Marchesi di Apriglianello e Baroni di San Nicolò, i cui membri hanno ricoperto per secoli, specie sotto i Borboni, cariche di primissimo piano nell’amministrazione civile e giudiziaria della città (Regi Secreti, Presidenti della Corte Suprema).

La famiglia Lucifero possedeva diverse dimore, che utilizzava in differenti periodi dell’anno, la più importante delle quali è “La Villa” al Capo, immersa nella vasta Baronia feudale di San Nicolò (da cui il nome della contrada), complesso terriero di uliveti e vigneti, che, nel XVII secolo, apparteneva, come feudo, alla famiglia Baeli e venne, poi, trasmesso, per successione, nel 1751, insieme al titolo, a Paolo Lucifero, antenato del Barone Giuseppe Lucifero.

Nel dopoguerra le sorti della famiglia (e del suo ingente patrimonio) vennero rette da Maria Lucifero, figlia nubile del Barone Giuseppe e ultima erede diretta, deceduta a Bari il 19/12/1956, la quale, con suo testamento olografo, legò una rilevante parte dei possedimenti dei Lucifero al Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta, con l’onere di destinare il ricavato delle rendite ad una costituenda fondazione, le cui finalità avrebbero dovuto essere quelle della ”istituzione di un colonia permanente per bambini bisognosi e gracili, con particolare preferenza per i nati a Milazzo ed a Capo Milazzo.”

I beni oggetto del legato, nell’ipotesi di rinuncia, avrebbero dovuto, comunque, essere destinati all’istituzione di una fondazione, avente gli stessi scopi e finalità. A seguito di rinunzia al lascito da parte del Sovrano Ordine di Malta, avvenuta in data 27/4/1957, alla costituzione della Fondazione attese, in esecuzione alla volontà della Baronessa, e, soprattutto, del di lei padre, l’esecutore testamentario.

Chi volesse saperne di più sulla famiglia Lucifero potrà consultare il blog appositamente realizzato, previo consenso della Fondazione ed in forza di apposito accordo di collaborazione, da Massimo Tricamo, un appassionato di storia locale, che, in forma meramente gratuita e volontaria, ha effettuato il riordino, la catalogazione e la riproduzione della documentazione manoscritta facente parte dell'archivio storico dei Lucifero nonché l'inventariazione del materiale librario superstite (http://storiedellabaronia.blogspot.it/).